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Raffaele Brugia (1856-1928)

Raffaele Brugia nasce il 5 dicembre 1856 ad Ancona (la sua famiglia si trovava temporaneamente in quella città per motivi di lavoro), ma compie i suoi studi universitari a Bologna, dove si laurea in Medicina nel giugno del 1881. Dopo essersi esercitato in Medicina Generale presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, Brugia inizia la carriera psichiatrica nel 1883, occupando il posto di assistente nel manicomio di Ferrara. L’anno successivo si trasferisce a Lucca dove, nel manicomio cittadino, assume dapprima l’incarico di medico-aiuto e successivamente il titolo di vice-direttore. Nel 1885 – appena due anni dopo l’uscita dell’edizione originale in lingua tedesca – traduce in italiano il Compendio di psichiatria per uso dei medici e degli studenti di Emil Kraepelin (edizione nei tipi della Vallardi curata da Clodimiro Bonfigli)1. Occupa poi per breve tempo il posto di Direttore del manicomio privato Fleurent di Napoli, e nel 1893 ottiene la nomina di medico capo e vice-direttore nel manicomio della Congregazione della Carità di Imola. Quando, nel 1900, tale istituto diviene di proprietà della Provincia di Bologna, Brugia ne diviene direttore, per poi diventare, nel 1908, direttore del manicomio bolognese «F. Roncati», incarico che mantiene fino al 1923, quando si ritira a vita privata.
Dal 1904 al 1910 fu libero docente di Clinica delle malattie mentali e nervose presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Bologna2.


Tra i suoi scritti vanno ricordati:
Di un caso di afasia: contribuzione allo studio della patologia del linguaggio (1884)
Versione italiana del Compendio di psichiatria per uso dei medici e degli studenti di Emil Kraepelin (1885)
La psico-fisiologia dell’ipnotismo: studio critico-sperimentale (1888)
Il contenuto sensorio delle immagini e il meccanismo delle allucinazioni (1892)
La tossicità delle urine nei pazzi: studio analitico-sperimentale (1892)
I problemi della degenerazione (1900)
Follia morale e delinquenza isterica (1901)
Probabile determinismo delle pazzie periodiche (1902)



Elisa Montanari

Fonte: Necrologio scritto da Ruggero Tambroni, pubblicato su Giornale di psichiatria e tecnica manicomiale, 1928.
1 Valeria Babini, «La storia della psichiatria italiana del Novecento: i primi venti anni», in Psicoterapia e scienze umane, 2006, XL, 3: 617-648.
2 Cfr. Ariane Dröscher, Le facoltà medico-chirurgiche italiane (1860-1915), Bologna, Clueb, 2002.