"Gentili signore, Onorevoli signori.
Oggi si compie in questa modesta, eppur gloriosa città, uno degli avvenimenti più importanti per l’istruzione pubblica in Italia, uno dei fatti da più lungo tempo auspicati e attesi pel progresso della scienza e dell’arte dell’educazione; e oggi qui si adempie alfine il voto ardente alla cui realizzazione da tanti anni dedica la sua meravigliosa attività quell’apostolo di questa scienza che ha creato in Crevalcore un centro fecondo di studi rinnovatori.
Il primo corso di pedagogia scientifica, per quegl’insegnanti ai quali è affidato il governo dell’organismo psichico nel suo periodo di evoluzione, si attua qui, oggi, auspici le autorità governative e locali e soprattutto sotto l’auspicio dell’egregio uomo che regge le sorti dell’istruzione pubblica in Italia, il quale affidando, ora non è un anno, a me ed egregi Colleghi, l’onorevole incarico di riferire sull’importanza e i vantaggi pratici del Laboratorio qui istituito dal dott. Ugo Pizzoli, apriva già la via a questa solenne affermazione di principi e di metodi nuovi che oggi qui diviene un fatto compiuto.
Il Laboratorio di Pedagogia scientifica qui istituito con sì ardita iniziativa che parve dapprima sogno di mente inebriata d’ideali, ebbe, fin dall’inizio, nell’anima del suo creatore, l’intento pratico di fornire ai maestri e agli studiosi di pedagogia i mezzi e le nozioni per compiere sulle basi della psicologia sperimentale, della fisiologia del sistema nervoso e dell’antropologia e col sussidio di apparecchi di misura e di esperimento, l’analisi fine e razionale della psiche dell’educando, scandagliarne le singole facoltà, determinarne il grado di sviluppo in relazione con le condizioni fisiche a cui sono strettamente collegate. E ciò per trarne norme sicure e positive per educare, svolgere, moderare, correggere e coordinare le singole attitudine in conformità alle leggi dell’evoluzione psichica e in relazione, soprattutto alle svariatissime condizioni e modalità individuali.
Questo nobile intento, attraverso infinite difficoltà superate con indomita energia, è oggi raggiunto, e l’affluire di egregi educatori da ogni parte d’Italia, prova quanto giusto ne fosse il concetto informatore, quanto sentito il bisogno di questa nuova e feconda istituzione. Sulle rovine della vecchia Pedagogia a basi puramente dogmatiche e aprioristiche, che al rinnovarsi di tutte le scienze anche di quelle filosofiche, morali e sociali, mercé il metodo ravvivatore delle osservazioni e dell’esperimento, si è andata a poco a poco sfasciando, sorge ora giovane e vigorosa la nuova pedagogia scientifica. La quale, ponendo le sue radici nel saldo terreno dei fatti e nutrendosi solo degli elementi vitali che da questi derivano, irradia d’ogni parte la sua luce avvivatrice e sparge a piene mani semi fecondi di vita intellettuale e morale.
E voi, o egregi insegnanti, qui accorrendo con giovanile entusiasmo a nutrirvi a queste fonti fresche e vitali, dimostrate quanto alto sia in voi il sentimento della vostra nobile missione e quanto viva sia in voi la brama di apprendere, di attingere alla scienza le sicure norme regolatrici per l’arduo compito vostro, quanto sia in voi limpida e profonda la coscienza dell’importanza sociale del vostro ufficio. Ché dall’indirizzo più o meno retto, impresso all’organismo mentale degli educandi, derivano al movimento e all’evoluzione della società impulsioni benefiche o dannose, si forma più o meno forte il carattere delle venienti generazioni, si eliminano o si accrescono i fattori più potenti delle malattie psichiche e delle umane degenerazioni.
E qui voi, acquistando in modo obbiettivo e sperimentale da valorosi insegnanti, nozioni chiare, esatte e pratiche di ciò che è l’organo di quella mente di cui siete chiamati a regolare lo svolgimento, e quali sono le condizioni essenziali, statistiche e dinamiche pel suo normale funzionamento e la natura di queste funzioni e le leggi che le governano e soprattutto quali sono gli elementi funzionali che costituiscono questo meraviglioso organismo intellettuale dai più semplici e rudimentali ai più vasti e complessi e i metodi per analizzarli e per determinare le normalità e le deficienze ed anomalie che possono richiedere l’opera moderatrice e correttrice dell’educatore e, ove occorra, del medico e dello psichiatra, voi, dinnanzi ai vostri educandi, lungi dal trovarvi ancora come davanti a tanti enigmi quante sono le loro menti, vi vedrete limpidamente rivelate le loro costituzioni fisiche e psichiche. E con criteri positivi adattando alle loro indoli svariate i metodi d’insegnamento e di educazione, concorrerete a formare menti equilibrate, caratteri forti, sane coscienze, contribuendo così ad un progresso sociale, al sereno avvenire dell’umanità.
E quelli fra voi che con nobile spirito di abnegazione si dedicano a quel più arduo compito dell’educazione e dell’istruzione dei deficienti, trovano qui quelle norme sicure ed efficaci che avvivate da un senso pietoso d’affetto varranno a rialzare le menti di quegli infelici la cui educazione è uno dei portati più alti e gentili della nostra civiltà.
Possa la nobile iniziativa che oggi qui solennemente e praticamente si afferma, possa l’esempio vostro, o educatori, per la conquista del sapere e per la sua efficace applicazione, largamente diffondersi e moltiplicarsi in Italia, costituendo istituzioni a vantaggio, a incremento della educazione generale, a decoro della nostra nazione."
Augusto Tamburini
G. Ferrara, A. Gariboldi (1902), Relazione sul primo corso di pedagogia scientifica tenuto in Crevalcore nell’agosto 1902, Libreria Paravia, Torino, pp. 9-11