RISME Ricerca Idee Salute Mentale Emilia-Romagna

L’istituzione manicomiale a Bologna: dal Sant’Orsola al Sant’Isaia

Cronologia essenziale

La premessa alla cura: le istituzioni di carità del XVI e XVII secolo

27 novembre 1560 papa Pio IV approva l’istituzione dell’Opera dei poveri mendicanti

18 aprile 1563 l’Opera conduce 768 mendichi (2/3 femmine) dal duomo della città alla casa di S. Gregorio, anticamente destinata al servizio degli appestati, fuori porta S. Vitale: nasce così il primo ricovero di mendicità in Italia

25 novembre 1566 il governatore di Bologna Francesco Bossi acquista da un Malvezzi per seimila lire una gran casa con spazioso orto nella contrada di S. Vitale vicino alla porta: alla casa viene dapprima dato il nome di casa di dentro, poi di casa della Pietà. Vengono portati qui anche molti ricoverati a S. Gregorio

1592 anche a causa di una terribile carestia, Bologna si trova di nuovo piena di mendichi, affamati ed infermi, che implorano asilo all’Opera. Viene così acquistata un’altra casa, fuori porta S. Vitale: qui nasce l’ospedale S. Orsola e vengono ricoverati tutti gli infermi

Le istituzioni di cura

10 luglio 1710 istanza di un benefattore anonimo per fabbricare un edificio a ricovero dei Pazzerelli. I “diseredati del pensiero” vengono condotti al S. Orsola e affidati alle cure del dottor Antonio Maria Valsalva, “il grande imolese che volle spezzate le secolari catene”

1756-1772 direzione di Giovanni Antonio Galli

1772- 1779 direzione di Domenico Borghi

1779-1807 direzione di Gaspare Gentili

1809-1819 direzione di Gaetano Gandolfi

1819 viene nominato direttore Domenico Gualandi, primo vero e proprio psichiatra bolognese

31 maggio 1849 Domenico Gualandi legge la dissertazione Della costruzione di un manicomio pubblico presso l’Accademia delle Scienze di Bologna

10 marzo 1860 il governatore dell’Emilia Luigi Carlo Farini emana un decreto ispirato al principio che spetta allo Stato, nel quadro di una determinata politica sanitaria, dettare le norme generali in materia di ordinamenti ospedalieri e tutelare la salute pubblica. Il decreto Farini prevede tra l’altro che la gestione dell’intero corpo ospedali venga affidata ad un unico centro amministrativo e di sorveglianza, composto da professionisti di nomina governativa e che venga tolto il manicomio dall’ospedale di S. Orsola: in compenso si provvederà alla custodia e cura dei pazzi attraverso un manicomio generale per la provincia di Bologna

Dicembre 1860 viene istituita presso il manicomio S. Orsola la Clinica universitaria per le malattie mentali: la direzione è affidata a Benedetto Monti

1861 Benedetto Monti assume anche la direzione del manicomio S. Orsola: resterà in carica per soli tre anni

12 marzo 1863 l’ingegnere genovese Ignazio Gardella, incaricato dalla Deputazione provinciale, presenta il progetto per la costruzione del nuovo manicomio: il preventivo è stimato intorno a L. 1.300.000

1864 viene nominato direttore della clinica universitaria per le malattie mentali e del manicomio S. Orsola il giovanissimo Francesco Roncati

7 luglio 1866 viene emanata la legge nazionale n. 3036: prevede la possibilità di utilizzare gli edifici di conventi soppressi per utilizzi di pubblica utilità

12 marzo 1867 la Deputazione Provinciale dichiara inabitabile il reparto di S. Orsola e necessario un provvedimento sollecito per destinare un ex convento a nuova sede del manicomio: a tale scopo viene prescelto quello delle suore salesiane situato in via Sant’Isaia n. 90

11 giugno 1867 la Deputazione Provinciale decide di domandare l’autorizzazione per la concessione dell’ex convento prescelto all’Amministrazione del Fondo per il Culto

12 settembre 1867 a seguito dello scoppio di un’epidemia colerica tra gli internati, pur senza aver ottenuto la concessione richiesta (ma con il benestare della Sopraintendenza degli Ospedali e della Provincia), inizia il trasferimento dei matti all’ex convento delle Salesiane in via Sant’Isaia organizzato da Francesco Roncati e dal suo collaboratore Ignazio Zani.

22 settembre 1867 il trasferimento è completato, ad eccezione di 20 malati sospetti di colera. Iniziano i lavori di adeguamento e ristrutturazione sotto la supervisione di Francesco Roncati

19 gennaio 1868 l’Amministrazione del Fondo per il Culto cede alla Provincia l’ex convento di Sant’Isaia, autorizzandone la destinazione a manicomio

1 gennaio 1869 la Provincia prende gestione del manicomio

1871 i lavori di adeguamento e ristrutturazione vengono ultimati: Bologna ha il suo manicomio provinciale

1906 Muore Francesco Roncati. Il manicomio viene a lui intitolato, assumendo la denominazione di ospedale psichiatrico provinciale «Francesco Roncati»

Elisa Montanari