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Il manicomio provinciale di Bologna

La psichiatria della seconda metà dell’Ottocento è la “scienza del manicomio”: in quel momento, infatti, il manicomio rappresenta l’essenza stessa del progetto medico sulla follia, assolvendo alla triplice funzione di luogo che cura (funzione terapeutica), di luogo di gestione e controllo dei folli (funzione politico-amminsitrativa), e luogo di osservazione e indagine scientifica (funzione di costituzione del sapere psichiatrico) (1). Grande attenzione viene dunque richiesta e impiegata sia nella costruzione della struttura sia nell’organizzazione interna dell’asilo per alienati, considerato di per sé una machine à guérir – uno strumento per la guarigione, che è soprattutto “rieducazione ambientale”. Al di là della specificità locale, è questa la cornice storica entro cui si collocano la nascita del manicomio bolognese e il pensiero di Francesco Roncati, il quale non mancherà di vedere nell’ospedale per matti lo “strumento principale di cura delle pazzie” (2) e anche il luogo privilegiato di osservazione e di istruzione, sottolineandone l’importanza tanto più per una città dalla fortissima tradizione universitaria come Bologna.

Dal momento del trasferimento, ci vorranno più di tre anni perché i lavori di adeguamento e ristrutturazione vengano ultimati: dello stesso tempo avrà bisogno la macchina della burocrazia per decretare la nascita della nuova istituzione, il manicomio provinciale di Bologna.

Quello di Sant’Isaia è dunque il primo vero e proprio manicomio bolognese, inteso come luogo dedicato specificamente e solamente ai folli: luogo che per esservi dedicato deve staccarsi dall’ospedale generale. Ci si può domandare quanto questa separazione “fisica” sia simbolo o emblema di una separazione ben più profonda, di natura “teoretica”: certamente il paradosso costitutivo della medicina mentale – il fatto che proprio nel suo affermarsi specialità medica debba prendere le distanze dalla medicina tradizionalmente intesa – è qui ben rappresentato.

In seguito alla morte di Roncati, il manicomio bolognese verrà a lui intitolato: dal 1906 sarà chiamato e conosciuto dai cittadini come l’ospedale provinciale «Francesco Roncati».

NOTE

1. Valeria P. Babini, "La psichiatria", in AA. VV., Storia delle scienze, vol. IV, Natura e vita. L’età moderna, Torino, Einaudi, 1994, pp. 415-6.

2. Francesco Roncati, Compendio d’igiene per uso dei medici, Napoli, Tipografia Angelo Trani, 1887, p. 383

 

Elisa Montanari