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Il manicomio di Bologna negli anni della prima guerra mondiale (1915-1918)

«Il 24 maggio del 1915 cominciava quella che può essere considerata a tutti gli effetti come la prima, grande esperienza collettiva degli italiani» 1. Con queste parole lo storico Antonio Gibelli definisce la portata della prima guerra mondiale per un popolo – quello italiano, appunto – che, a cinquant’anni dall’unificazione, mancava ancora di una vera e propria identità nazionale.
Inoltre e più specificamente, con la prima guerra mondiale si aprì un capitolo importante per la psichiatria italiana 2: eccezionale agente patogenetico per i corpi e le menti, il conflitto bellico si rivelò anche uno straordinario laboratorio, un’esperienza clinica senza precedenti.

L’enorme incidenza dei disturbi nervosi e mentali sui soldati che combattevano al fronte fece sorgere l’esigenza di predisporre un apposito servizio neuropsichiatrico di guerra: qui propositi curativi e di studio procedettero di pari passo.
Anche la città di Bologna dovette fronteggiare l’”emergenza soldati” che arrivavano dalle zone di guerra. Nello specifico, si trattò di destinare ad uso militare le strutture prima dedicate alla popolazione civile (è il caso della Clinica universitaria), di ospitare i militari negli ospedali civili (questo accadde nel Manicomio cittadino), ma anche di creare servizi appositamente dedicati (come fu il Centro neurologico per militari istituito presso le scuole elementari «Pascoli»).

Grazie a questa rete di strutture composita e complessa, il manicomio «Roncati» – diretto in quegli anni dallo psichiatra Raffaele Brugia – costituì solamente una delle possibilità terapeutico-assistenziali (non l’unica né la privilegiata) offerte ai soldati italiani dal capoluogo emiliano.

 

- Documenti e statistiche
- Focus biografico: Raffaele Brugia
- Fonti bibliografiche

- Galleria di immagini

Elisa Montanari

APPENDICE: Le storie dei ricoverati al "Roncati" durante la I Guerra Mondiale - Un progetto didattico e creativo degli studenti del Liceo "Laura Bassi"

 

 

1 Antonio Gibelli, La grande guerra degli italiani. 1915-1918, Milano, BUR, 2011, p. 7

2 Valeria P. Babini, Liberi tutti. Manicomi e psichiatri in Italia: una storia del Novecento, Bologna, il Mulino, 2009, pp. 49-58.